Accordi spezzati, potenti e trionfali, seguiti da una melodia malinconica: così inizia il Primo Concerto per pianoforte e orchestra di Pëtr Tchaikovsky. È un'opera di maestosa bellezza e di espressione profondamente sentita che si dispiega in tutto il suo splendore nelle mani di Olga Schep.

Con la sua interpretazione sensibile e la sua brillantezza virtuosistica, la pianista nata a Mosca traccia ogni nota, perché questa è musica che ha praticamente nel sangue. Se all'epoca di Čajkovskij suscitò molte polemiche, oggi l'opera gode di grande popolarità.

Meno nota, ma non meno affascinante, è la prima sinfonia di Čajkovskij, che porta il soprannome di "Sogni d'inverno". Essa cattura il gelido ma bellissimo inverno russo in immagini musicali che l'Orchestra Sinfonica di Stato Armena, diretta da Sergey Smbatyan, farà rivivere in occasione dell'apertura della stagione di quest'anno al Kurhaus di Wiesbaden.